martedì, ottobre 24, 2006

Benvenuti a bordo.

Nasce questo blog ma non da zero. Nasce il terzo mellennio.

Prima di ricominciare, lasciatemi recuperare i tre piccoli esperimenti comunicativi che, come diceva il grande Massimo Troisi in "Ricomincio da tre", sono le tre cose che più o meno mi sono riuscite, e con loro affrontare "il terzo mellennio":

"il bollettao" (che continuerà ad allietare i vostri sensi distratti da questa casetta virtuale);

"cullati dalla luna" ("elitaria" setta riservata alla poesianarcoide e ai viaggi che esordisce su hotmail groups e tramonta senza far rumore);

"ennieland" (autocelebrazione, creata dal genio emilico, nonké mia devota sorella, che resiste su yahoogroups, sempre a disposizione di amici e viaggiatorimprovvisati).

Ricomincio da Bruxelles (e qui non mi dilungo nel dire che non si tratta di un inizio tout-court ma di un'enniesima riscoperta). Questa Bruxelles scoperta per la prima volta un millennio fa (nel 1997) e che tra qualke mese mi vedrà celebrare i miei primi 10 annitineranti.

Vorrei iniziare dalla fine.
Reduce da un indimenticabile viaggio in Normandia con Claudia, mia compagna di vitaggio, nonkè co-pilota ed esploratrice curiosa, voglio condividere con voi qualche goccia dei 1300 km che hanno riempito il nostro long-week-end franzoso.


Sulle rive della Senna, tra Rouen e Le Havre abbiam goduto di quella serenità che tanto fa gola a questo secolo, che solo un vecchio castello, immerso nel Parco naturale di Brotonne, sa dare; Siamo in un piccolo villaggio chiamato Villequier, passato alla storia per aver dato, nella splendida Maison Vaquerie (almeno da fuori), rilassanti soggiorni e tragici momenti a Victor Hugo. Infatti qui perde la figlia Leopoldine, annegata assieme al marito, Charles Vaquerie, il 4 settembre 1843. Drammi a parte, si va alla scoperta della Normandia, ci s'incanta passeggiando tra le stradine a ridosso del porticciolo di Honfleur da dove partivano le prime esplorazioni verso il Brasile e il Quebec.
Maciniamo kilometri costeggiando la Senna Marittima e il Calvados, dove le maree formano estensioni di sabbie mobili immense. Come potete comprovare dalle foto, le abbiamo anke incontrate. Abbiamo attraversato maestosi ponti che squarciano l'immensità del paesaggio normanno. Colori vivi, figli della pioggia battente, caratteristica di tutte le terre che hanno ospitato i celti.

Si arriva al Mont Saint Michel, terra contesa dai bretoni e dai normanni, terra che sfugge a paragoni e definizioni, ma che non sfugge alle maree che la rendono unica nel suo genere. C'é misticismo e spiritualità in queste mete, ma per due come noi non c'é ascensione se non davanti ad una succulenta crêpe o ad un cosciotto di anatra al confit, il che ci autorizza ad immergerci nella gastronomia locale e a bagnare il tutto (oltre che con la pioggia) con del buon sidro.
Putroppo il fenomeno dell'alta marea, paragonato all'avanzar di un cavallo al galoppo (che oltre a dare il senso della velocità, fà tanto figo citarlo), per una feroce maledizione inflittaci da un congiunto di stregoni bretoni e normanni, non ci é dato vederlo e si prosegue verso quei lidi che han ispirato i colori di Monet e la penna di Le Blanc (il papà di Arsenio Lupin), dove le falesie padroneggiano spavalde sul paesaggio, dove le flotte angloamericane sono sbarcate per liberarci dai nazisti e consegnarci al capitale, quel 6 giugno 1944, dove ci siamo anke ricongiunti con la natura (tra un pasto e l'altro!).

L'incanto di questi scorci è indescrivibile, il fascino che hanno subito personaggi del calibro di Baudelaire, Flaubert, Guy de Maupassant, Proust, è rimasto intatto. Siamo nella terra di Giovanna d'Arco e Leatitia Casta!!!


Per finire vi voglio far fare un giro presso la distilleria del Benedettino, nel lussoso e sfarzoso palazzo voluto da Alexandre le Grande verso la
fine dell'800 per produrre lo stesso liquore che da Fecamp fornisce e stordisce, tuttora, milioni di appassionati.





Slainte

Buon viaggio a tutti
Buon inizio di mellennio

5 commenti:

Xstian ha detto...

Che palle questi con questi blog di viaggio, poi quelli che usano blogspot nun li reggo proprio ;-)
a parte gli scherzi una riflessione piu' seria che so che non condividerai (ma l'amicizia non vuol dire simbiosi): nel '44 quando ci hanno liberato dai nazisti per (ri)consegnarci al capitale, vista l'alternativa rappresentata dal politburo secondo me ci e' andata di lusso, un abbraccio christian

Anonimo ha detto...

Auguri! Buon primo non- complennio!

Debbie

Anonimo ha detto...

Ciao alcolizennio sempre in cerca di botti piene sei??? Continua a viaggiare e a farci vivere virtualmente queste tue avventure... Un abbraccio.

Stefano

Anonimo ha detto...

Se Paolo prendesse i royalties per le sue espressioni citate diventerebbe un uomo ricco e avrebbe da combattersi in quanto capitalista...
Vive emozioni compagno Ennio
Bob

Anonimo ha detto...

Gentile blogghista,
potrei dilungarmi molto sulla mia incompetenza riguardante queste nuove forme di comunicazione via internet che per me rappresentano realmente il terzo millennio. Altresi' preferisco farLe notare che nella parola millennio e' contenuto il Suo nome e mi chiedo se questa sia una coincidenza o soltanto una curiosa casualita'. Da grande appassionato di domino quale sono, per me la vita e la sorte che da questa viene dominata - se mi concede il gioco di parole - sono contenute all'interno di piccoli rettangoli.
Comprendera' quindi il motivo per il quale sono stato istintivamente attirato dalle fotografie da Lei pubblicate in questo giornale futurista e sulle quali mi permetterei di esprimere le mie umili opinioni. Non ho potuto fare a meno di notare un certo cupismo di colori ed una inequivocabile desolazione paesaggistica che mi riporta alla memoria i migliori scatti dell'immortale Popov - altra coincidenza, anche lui piu' volte campione di domino - che bella mostra fanno di loro nel museo della fotografia di Munster nel Nordwestfallen.
Ma per parafrasare lo scrittore sudamericano Carlos Verri "anche nelle tenebre piu' bigie, risplende oscura la fiammella della gioia" e cosi' ho apprezzato l'apparizione della Sua compagna di viaggio che a guisa di guizzante furetto, allieta la carrellata di scatti con il Suo sguardo vispo ed entusiasmante. Come un giglio che emerge dagl'iris, pare condurre il visitatore spaesato in un dedalo di pensieri e sensazioni, illuminando con il fiorire gaio dei suoi zigomi, il perigliso percorso. La ringrazio per quanto ha scritto e per le immagini mostrate, con l'invito a non cessare la Sua produzione cosi' copiosa ed intrigante.

Saluti