giovedì, febbraio 26, 2009



Il ponte sul Fiume Kwai
Fischiettando la celebre marcetta abbiamo attraversato il mitico Ponte sul fiume Kwai, respirando la storia, sia quella vera, degli anni bui della seconda guerra mondiale, sia quella del cinema.

A Kanchanaburi abbiamo incontrato molti pers onaggi degni di nota. Dal Clarck Gable locale (vedi foto), col quale abbiamo condiviso qualche partita a biliardo, al giovane crucco perennemente sotto valium, fumando ganja. Queste caratteristiche lo hanno ribattezzato Vali da Ganjanaburi.

Mentre il primo distribuiva fascino genuino alla sua compagna tra un virtuosismo e l'altro al tavolo da biliardo, il secondo si crogiuolava sulla fedele amaca per diverse ore al giorno (e vorrei ben vedere!).
Gli "hallo-hallo bar" sono quasi sempre accorpati in un unica via. Cosa sono gli "hallo-hallo bar"? Naturalmente quei bar dove potrete offrire da bere ad una servizievole e devota fanciulla. Per attirare l'attenzione del passante, sostano fuori al bar e salutano in coro con un acuto "hallooo" tutti i passanti, siano essi a piedi, in moto o in tuk-tuk!
Abbiamo dormito in una palafitta proprio sul fiume Kwai (vedi foto sotto), ma dopo le 10 di mattina era meglio uscire se non ci si voleva sentire come un inglese nelle prigioni giapponesi. Il sole surriscalda le lamiere e il ventilatore puo' ben poco contro l'afa di giorno e l'umidita di notte.
Kanchanaburi e' ormai alle nostre spalle. Siamo sul treno per Nathon Phaton, dove si erge un monumentale Tempio, forse il piu' importante del paese, anzi sicuramente lo e', essendo il primo tempio buddista, da dove si diffuse il Buddismo e le sue varianti, provenienti dalla vicina Birmania, in tutto il Siam. Ma la nostra destinazione e' un'altra. Aspettiamo la coincidenza per Champun, dove ci troviamo con la mia (ormai nostra) amica Emma per raggiungere il sud del paese, nella fattispecie, le isole di Tao e Phangan, proprio dal porto di Champun.
Il treno che ci ha portati a destinazione meriterebbe un numero speciale.

Il wagon-pub fa da apripista alla notte da passare in cuccetta. Coltre di fumo, tavolini carichi di bottiglie di rum di riso e soda, finestrini spalancati, luci soffuse, un paio di ragazzine alticce a servire e musica a tutto volume. Impossibile scambiare due parole, ma ideale per rinfrescarsi le idee e per prepararsi alla nottata. Lo "stewart" del nostro vagone, ha abilmente trasformato i sedili in lettini. Due piani di lettini, con tanto di tendina color pennicillina per aumentare l'intimita' ed io mi trovo al piano superiore, quelli piu' vicini al ventilatore. Buona notte!

Qualcuno di voi forse ricordera', nella celebre saga fantozziana, il mitico Rag. Filini che, durante una gita in montagna esclamo': "Dormite pure tranquilli, domani vi sveglio io alle 6 per..." e prima di finire la frase cade in un sonno profondo. Ebbene, l'indomani, il nostro stewart, dopo averci promesso la sveglia in tempo per scendere alla nostra stazione (verso le 5 di mattina), lo troviamo mezzo addormentato e dobbiamo solo ringraziare la nostra insonnia e la sveglia di Emma, se non siamo ancora su quel treno!


Tra i pesciolini e il riso giallo di Koh Tao


Finalmente i piedi affondano nelle candide e calde spiagge del sud. Koh Tao, ovvero l'Isola della Tartaruga e' la piu' piccola delle tre che formano un celebre arcipelago, al largo della costa occidentale che si affaccia sul Golfo del Siam. Qui conosco Tiraphat, cuoco e proprietario di una minuscola bettola dove servono un ottimo riso giallo con pollo. Gli propongo uno scambio di maestria culinaria e lui accetta sorridendo. L'indomani alle 8.00 (!) sono di nuovo da lui per carpire i segreti del suo pollo. Segreti svelati in pochi minuti: metti acqua a bollire, aggiungi dado e cumino, taglia pollo, metti pollo e aspetta un paio d'ore. I consueti gesti di Tiraphat e di sua moglie non sembrano voler essere scalfiti dai dettami della cucina italiana in mio possesso, anche perche' non e' facilissimo reperire ingredienti qui. Cosi resto con loro e facciamo quattro chiacchiere sui fatti del giorno, davanti ad un caffe' e al giornale locale. Mi dice che la sua unica figlia ha appena avuto un bebe'. facendolo diventare un nonno felice. Mi mostra una sua statua di quando si dilettava a fare lo scultore. prima di emigrare su quest'isola circa otto anni fa.



Intanto Fede ed Emma hanno il loro primo giorno di corso di immersioni mentre io provo a girare l'isola in bicicletta. Impresa ardua sia per le condizioni delle strade, sia per la conformazione dell'isola, prettamente montagnosa. L'indomani il vostro prode paladino ci riprovera' ma con uno scassatissimo scooter, con gli stessi scarsi risultati. Del resto ci sono poche spiagge su quest'isola, dove possiamo cogliere anche un altro tipico comportamento del clima tropicale: un temporale che in un'oretta ha inondato le strade. Dicevo, poche spiagge, moltissimi resort e strade poco praticabili. Per fortuna nelle uscite in mare aperto dei miei amici sub in pectore posso prendere parte e dilettarmi con tanto di maschera (senza pinne e fucile) ed immergermi per lo snorkling. Attivita' tutta nuova per me. Un mondo inesplorato, visibile dalla superficie del mare anche a trenta metri di profondita': coralli, pesciolini colorati, raggi di sole che prepotenti infrangono la superficie ed illuminano il movimentato fondale. Per fortuna queste uscite si sono ripetute nei restanti tre pomeriggi, saturando di bellezza il piccolo soggiorno a Koh Tao.





Ci si rilassa a Koh Pangan



Di gran lunga piu' interessante e suggestiva della prima isola, Koh Phangan, e' la seconda isola dell'arcipelago. La piu' famosa e la piu' grande e' Koh Samui, la cui frenetica attivita' turistica poco interessa ai nostri zainoni.



Qui ci dedichiamo alla ricerca delle splendide spiagge, ai bagnetti ed ai tramonti sull'amaca. Non continuo per non turbare l'animo di chi queste attivita' le ha relegate nello screen-saver del proprio computer, come ho fatto io fino ad un paio di settimane fa.
Sunset beach e' famosa per il celebre FULL MOON PARTY, al quale ora fanno compagnia anche il BLACK MOON PARTY e l'HALF MOON PARTY. Insomma qui ci sarebbe sempre qualcosa da celebrare. Al nostro arrivo ci aspetta il Black Moon Party ma l'ambiente freak-matricola-universitario, i prezzi europei e la stanchezza fanno si che non prendiamo parte a questo rave ed alla devastazione della spiaggia.


Tra qualche ora saremo di nuovo in viaggio: battello verso la terra ferma, bus per Ranong e, Inshallah, battello per Koh Chang, un'altra isola, ma stavolta sulla costa dell Andamane.



Spero che a tutti coloro i quali gli si sara' gonfiato il fegato non gli salti in testa di augurarci la fine di questo battello, parcheggiato nel porto di Koh Phangan

Buon inizio di mellennio a tutti!

clandestEnnio

2 commenti:

Playmobil ha detto...

Possiamo saperne di piu' su questi Hallo-bar?? :-;

Bultza ha detto...

Un abrazo gennio, se te echa de menos, y que coño, que envidia me das con esas fotooooos