giovedì, agosto 30, 2007

o bollettao
agosto 2007____periodico casuale di aggiornamenti ennioidi______n.29
foto: http://www.flickr.com/photos/96662995@N00/



S.O.S. EMOZIONI FORTI


No! Non è la rubrica di una rivista scandalistica o un programma di mariadefilippi. È il riassunto di un’estate in Sardegna, iniziata ad Olbia, da dove parte la S.O.S... ovvero la Strada Orientale Sarda.... capace di offrire forti emozioni ad ogni curva, e che mi ha portato nella meraviglia del Golfo di Orosei.

Ma partiamo da lontano. O almeno cerchiamo di riallacciare un legame con quel remoto Bollettao n. 28 datato Febbraio 2007 (che potrete richiedere, se di traccia scritta non ve n’è rimasta alcuna, al nostrossimoroso Aggiornato Servizio Arretrati).

Giugno 2007. La fine dell’anno scolastico. La mia attività didattico-circense ha prodotto notevoli soddisfazioni, visti gli esiti positivi degli esami delle mie piccole alunne che sono state ammesse, rispettivamente, in seconda e terza elementare. Archiviato il risultato sono cominciate le vacanze, all’insegna dell’ennesimo trasloco: ora mi trovo nel quartiere di Ixelles, a due passi da Place Flagey, al numero 14 di Rue de l’Ermitage, in un piccolo ma accogliente e luminoso monolocale. E sono tornato, in pompa magna ad insegnare al Circo di Mosca.

Neanche il tempo di arredare il nuovo alloggio, di salutare il mio Amico Andrea in visita in Belgio, che io e la mia Claudia si è già on the road, a bordo di una ruspante Alfa 147 viola, verso il lago Maggiore, in località Dormelletto, dove dobbiamo lasciare la macchina del mio amico Ketume e trascorrere un paio di giorni al lago.
Il Belgio e il Lussemburgo scorrono via veloci, è alto il morale della ciurma che si accinge a raggiungere la Francia. Il viaggio diventa poco scorrevole quando proprio in terra gallica, per motivi ancora ignoti (in realtà si sospetta il boicottaggio da parte dei servizi segreti franzosi) si sovrappongono strade sempre più secondarie e lo sbocco per l’autostrada diventa solo un miraggio per il vostro affezionatissimo al volante. Niente di scomodo se non viaggiassimo sotto una cappa di calore atroce, con l’aria condizionata rotta e senza autoradio! Diventa addirittura tragicomico quando per kilometri e kilometri seguiamo il ritmo dei trattori a velocità barzotte su strade a mezza corsia!

Passeranno tredici ore prima di poter gridare “terra!” (o sarebbe meglio dire “lago!”), con gli occhi che ormai invocano pietà e la notte che ci aspettava già all’uscita del traforo del Monte Bianco. I nostri beniamini guadagnano l’agognata meta e si godono il meritato riposo. Dopo un paio di giorni tra Arona (notevole la mostra a Villa Ponti con le opere di Andy Warhol) e Stresa (dove flotte di pellegrini si susseguono ancora per render visita al set di uno delle ultime colonne portanti del cinema italiano: Grand Hotel Excelsior con Diego Abatantuono ed Adriano Celentano). Qui lasciamo il mezzo del prode Ketume che lo troverà al suo arrivo da Caracas prima di spaccarsi una zampa sugli scogli di un nordico torrente. Noi, dopo aver goduto del caldo e degli scorci lacustri, siamo saliti sul treno che ci ha portati a Genova, da dove salpano le navi per Olbia.

L’attraversata notturna ci ha un po’ debilitati, è vero, ma all’arrivo ci è bastato un buon caffé al porto di Olbia, per riprendere le forze e affrontare l’ultimo tragitto, in Autobus, fino ad Orosei.

Eccoci sulla S.O.S., quella che regala Emozioni Forti, e non solo per la terra rossa, foglie gialle, oleandri bianchi e rosa, per i paesaggi suggestivi e la mera gioia d’essere in terra sarda, ma anche per le peripezie dell’autista del bus: anche qui il numero di corsie è esiguo (son solo due!), la stazza del mezzo è notevole, così come la velocità che lo spinge verso quelle curve mozzafiato.

La Famiglia di Claudia ci ha accolto con gli onori che si riservano solo alle grandi personalità o, al limite, ai figliul prodighi, ovvero con lauti pasti a base di porceddu e pecore, parmigiane e pizze e di ogni prelibatezza che mente e stomaco umani possano immaginare. Durante le tre settimane di permanenza il livello della qualità gastronomica non si è mai abbassato e di conseguenza il mio peso ha subito un’impennata storica. Vi evito cifre e paragoni con le stagioni passate, come si fa di solito in TV con l’innalzamento delle temperature ad ogni cambio stagione!

I grandi scogli neri di Punta Niedda, in località Santa Maria sono un invito a spalmarsi al Sole, prima d’intraprendere lunghe chiacchierate con i paguri che s’intrattengono con i rari bagnanti che superano impervie prove prima di approdarvi. Il bagno in queste turchesi acque, oltre a spegnere il caldo, è una vera esperienza mistica, a contatto con la fauna marina e le piscine naturali da rocce formate.
Attenti a non scivolare sui grandi lastroni bagnati, però! Altrimenti fatevi spiegare da Claudia come curare contusioni e spine di riccio conficcate nei piedi. È diventata un’esperta in materia, dopo vari episodi dal gusto tragicomico.
Potrei intrattenervi, ora, ricamando su tutte le spiagge calpestate dal vostro affezionatissimo, lungo il Golfo di Orosei, o tra Stintino e Porto Torres, accompagnati dal mio Amico Gianni e da una stoica Roberta generosa in prove di ElevatAmicizia e larghi sorrisi.
Potrei vantarmi dei kilometri macinati a bordo del mitico Suzukino verde 4x4 dalle facili sbandate e dal portellone bloccato, più pigro di chi vi scrive e senza sapere che esistono anche numeri a tre cifre sul tachimetro.
Potrei soffermarmi a decantare le bellezze che nasconde una città che mi ha stregato: Cagliari; potrei raccontarvi financo dei criteri che ci facevano scegliere una spiaggia piuttosto che un’altra, la scelta della sabbia (fina, grossa, bianca...), la presenza di pini e/o ginepri.
Ma non lo faccio per non rovinarvi la sorpresa che le prossime vacanze in Sardegna vi riserveranno.
Vi dico solo che alcune visioni potrebbero confondere anche il più attento dei lettori, trasportando la sua fantasia verso i lontani Caraibi o sulle coste del nordest brasileiro, anche se siamo ancora in Italia, miei cari, siamo in Sardegna, dove la Natura ha ancora spazio per stupire, dove l’accesso limitato alle spiagge (a volte dalle misure preventive dell’uomo, a volte dai confini naturali seminvalicabili) allunga la vita a questo esteso patrimonio dell’Umanità.
Ad accorciarla ci pensano quei coglioni che ogni anno, senza scrupoli e senza cervello appiccano fuochi che devastano ettari ed ettari di bosco dell’entroterra sardo. Solo tristezza e rabbia possono assalirvi, se v’imbattete sui sentieri dei piromani. E se poi a pagare, per la loro stupidità, ci sono anche vite umane, allora ci si dovrebbe interrogare seriamente su come far fronte a questo scempio. C’è chi da fuoco ai boschi per poter farsi prolungare il contratto con il Corpo Forestale dello Stato. Se non siamo al limite dell’assurdo ditemi voi come chiamereste quest’ignobile perversione.
Tapparella giù
C'è la festa di San Giacomo il 26 luglio, ad Orosei. La festa del patrono del paese. Per quest'anno gli organizzatori hanno pensato incautamente di invitare gli artisti meno adatti a questo tipo di platea: Elio e le Storie tese. Ogni buon cittadino, chi più, chi meno devoto al santo, si reca al campo sportivo per l'evento. Inconsapevole, del tipo di humor a cui va incontro, il buon oroseino si prepara alle prime note e alle prime strofe che escono dalla bocca del maestro. E il vento continua a soffiare incessantemente. Tutti quelli che l'anno precedente stavano applaudendo le bonarie canzoncine di tale Cesare Cremonini, ora avevano l'incredulità scolpita sulle sopracciglia (e solo iddio sa quanto si può scolpire su genuine sopracciglia sarde!), nell'ascoltar quel piccoletto che strillava "hai le mesturaziooooniii!" e "eccoti la pelliccia-eccoti l'utero". E intanto noi ggiovani si ammiccava col leader della rock band (vestito da scout) che, accompagnato da uno scatenato Mangoni, intento a masturbar una baguette sul fondo del palco, ha sfoggiato il suo repertorio strappapplausi. A fine concerto c'era un quarto della gente che, ignara, s'era avventurata con carrozzine e rosari alla mano, verso il concerto della festa di Santu Jacono...
EVVIVA L'AMOOOOOORE!
ORGOSOLO... Poster per i posteri

Non posso non citare la singolare e toccante presenza di una località magica nel nuorese, sita a 620 m. sul livello del mare, dall’aria salubre e dal cuore artistico: Orgosolo. Famosa altresì per essere terra di banditi fieri, dal rigido codice d’onore, di pastori perennemente incazzati con le istituzioni. Passeggiando per il centro storico orgolese ci si lascia incantare dal fascino dei magnifici murales che ricoprono le case, adornano le pareti, accompagnano le vie della città. Vere e proprie opere d’arte che raccontano la Resistenza in Sardegna e nel resto d’Italia, colori contro tutte le guerre che devastano il pianeta, le lotte dei suddetti pastori, la condizione degli operai e dei contadini; un museo a cielo aperto che commemora l’arte di Frida Khalo e Diego Rivera, di Pasolini e De Andrè; rende omaggio ad un grande figlio della Sardegna: Antonio Gramsci, ricorda i messaggi di pace di John Lennon e la speranza negli occhi di Che Guevara, citandone la commovente lettera ai figli. Commemora i martiri del fascismo, del terrorismo e di tutte le sporche guerre; sa dar spazio alla memoria di chi ha lasciato la vita sotto il piombo di chi abusa del potere che solo una divisa del cazzo sa dare.
Il movimento del muralismo ad Orgosolo nasce nel 1975 da un esperimento di un professore di educazione artistica della scuola media locale che ha lasciato carta e colori all’estro dei suoi ragazzi per parlare loro, con la forza dell’arte, dei problemi che attanagliavano l’isola in quel periodo ed esternare sdegno verso l’interventismo USA in Vietnam. I risultati del loro lavoro sono un regalo ai posteri. Ma quei poster di carta, però, lasciati all’intemperie e alla mercè dei vandali non avrebbero avuto vita lunga se lasciati su supporto cartaceo, così è stato preferito riportare quelle immagini direttamente sulle pareti, dando vita al muralismo.
Tradizione che sa rinnovarsi, evolversi, coinvolgere. Attenta al restauro, ma soprattutto efficace rimedio contro quel grande male che tormenta diverse generazioni: l’oblio.
E non mancano opere che raccontano l’epopea degli emigranti verso le Americhe fino ad arrivare agli attentati dell’11 settembre, passando per l’Intifada e i fatti di Genova 2001.
Il muralismo di Orgosolo. Patrimonio storico da vedere, diffondere, difendere.

By the way

Abusi di potere? Memoria Storica? Senza andare a scavare troppo in profondità, mi piacerebbe condividere con voi una semplice riflessione. Quest’anno ricorre il sesto anniversario dei tragici “fatti di Genova”. Non voglio ribadire il mio sdegno per i silenzi e l’impunità, non voglio alimentare le polemiche o soffermarmi su ferite ancora aperte, ma riflettere semplicemente sulla scelta di ospitare di nuovo il G8 in Italia. Il nostro paese offre a quei porci l’isola della Maddalena, proprio in terra sarda, per un’ennesima, inutile, inconcepibile pagliacciata. Sono ancora convinto che potrebbero svolgere questi incontri a distanza, sfruttando le potenti tecnologie di cui dispongono, senza sperperare somme astronomiche e banchetti e lussuosi alloggi, per chiacchiere che, da quando esistono queste buffonate, sono rimaste tali. E soprattutto per evitare di far salire la tensione, dover spiegare corpi speciali e spietati delle forze dell’ordine contro chi protesta e dover far infiltrare violenti sbirri tra i manifestanti per giustificare tale violenza. Malgrado lo schifo che si prova nel ricordare quei giorni, nel rivedere certe immagini o nell’ascoltare le registrazioni di certe telefonate, malgrado il caso sia ancora aperto e i responsabili ancora protetti da bugie e insabbiamenti, col beneplacito del Governo Prodi e del presidente Soru (Presidente della Regione Sardegna) la dignità di questo paese viene ancora calpestata. E questa volta una scelta così triste viene da sedicenti sinistrorsi (?!?!), che all’epoca si opponevano a quell’altro burattino.

Brevepilogo

Lasciata la Sardegna, dopo qualche giorno speso nella splendida Cagliari con un paio di Gianni ed una Roby, siamo rientrati in Belgio. Cosa che potrebbe sembrare traumatica ai più. Cosa che effettivamente lo è! Ma non lasciamoci trasportare dalla nostalgia, non distraiamoci con i ricordi, non cerchiamo facili delusioni con ingannevoli paragoni. Il futuro dev’esser ancora scritto e il presente non è poi così avido di sprazzi di sole!

Buon inizio di MeLLeNNIO a tutti e buon compleanno alla mia sorellona!
pe' visualizzà e foto legate ar bollettao: http://www.flickr.com/photos/96662995@N00/

2 commenti:

Anonimo ha detto...

non potrei mai leggere il tutto sono a lavoro ma l'inizio prometteva bene :)
un bacio
www.dorothy.splinder.com

Anonimo ha detto...

San Giacomo è il 25 di Luglio, ateo infedele comunista mangiabambini che non sei altro!!