venerdì, febbraio 13, 2009


O bollettao periodico casuale di aggiornamenti ennioidi
presenta:

bolletTHAI
n. 1 (31) - febbraio 2009


Si (ri)parte da Bangkok



Il primo numero del bolletTHAI esce in edizione ridotta, ma non limitata spero: avverto sempre un certo brivido quando so di poter condividere le mie esperienze e i miei chilometri con voi tutti, fedelissimi ed affezionatissimi amici-lettori. L’attesa e’ finita, lo zaino e’ di nuovo in spalla.

Provero’ a portarvi con me e il mio Amico Federigo in quest’avventurasiatica.
Si parte da Bangkok, da dove vi scrivo e ci si inoltrera’ verso sud, e poi ancora verso e... mi fermo qui, perche’ la caratteristica piu’ importante di questo viaggio e’ l’improvvisazione, il saper cogliere quel che viene, saper modificare i piani che abbiamo segretamente costruito (cosa credete ?) e che pubblicamente condivideremo.

Lo sbarco a Bangkok, dopo 24 ore tra voli, coincidenze ed attese nei vari aeroporti e’ stato a dir poco ottimo. Lo so, la facilita’ con la quale, all’uscita dall’aeroporto, abbiamo trovato un mezzo di trasporto che ci ha lasciati in prossimita’ della nostra destinazione non sono pane per i vostri denti, oh cacciatori di avventure e divoratori di aneddoti curiosi. Abbiamo raggiunto la casa della mia amica Emma con estrema facilita’ (altro grande flop editoriale!) e ci siamo tuffati subito in un mercatino notturno di strada, proprio dietro casa, dove si puo’ mangiare di tutto fino a notte fonda. Poi la stanchezza, giustamente, ci ha risucchiati.

Emma e’ un’amica di vecchia data, una viaggiatrice esperta e curiosa e ci sta dimostrando, coi fatti, cosa significa la parola ospitalita’, aldila’ delle difficolta’ e del periodo non proprio roseo che sta attraversando. Grazie Emmasse!

La comunicazione e’ tuttaltro che scontata, qui. Annuiscono quasi sempre tutti, tassisti e commercianti in primis, pur ignorando quel che gli viene chiesto. Aldila’ delle incomprensioni e dei limiti linguistici, per le strade di Bangkok si avverte una tangibile gentilezza, nonche’ un senso civico esemplare e una certa sicurezza per le strade. Se consideriamo che ci troviamo in una megalopoli che conta piu’ di 10 milioni di abitanti, lo stupore mi sembra leggittimo.

I primi giorni sono serviti ad assestarci, ma non sono mancati i primi singolari incontri:
Curiosando in un tempio ci si avvicina un uomo tutt’altro che aggressivo e invadente: una persona colta e gentile: Tinakorn ha appena finito di meditare e, vedendoci in difficolta’ con la mappa della citta’, accorre in nostro aiuto, con garbo e disinteresse. Ci racconta la storia della sua vita e in cambio vuole solo che si continui a parlare in inglese, altrimenti, a parte questo incontro casuale, le sue possibilita’ di praticare l’inglese vengono solo dai DVD visti in casa, ci confessa.
Troviamo piacevole la conversazione, mentre Signora Diffidenza e Madame Naive trovano un accordo sulle nostre teste. Il nostro nuovo amico vive e lavora in un’azienda agricola a Kanchanaburi, localita’ non distante da Bangkok e resa celebre dal ponte sul fiume kwai. Tra l’altro nostra prossima destinazione. Si trova a Bangkok per celebrare una festa buddista. Tra una chiacchiera, una passeggiata e un drink, ci ritroviamo in una bettola aldila’ del Chao Phraya, il fiume che taglia in due la citta’, violando cosi’ tutte le regole che il buon viaggiatore dovrebbe rispettare per abituare l’organismo ai nuovi ritmi, alle nuove temperature e ai nuovi cibi. Quella rana gigante era veramente poco invitante prima di essere immersa nell’olio bollente: le salsicce di maiale “alla tartara”, invece ci hanno impressionato solo dopo averle mangiate e, soprattutto il ghiaccio nel rhum e soda che ha accompagnato il nostro spuntino che contava svariate portate da consumare allegramente in compagnia.
Guai a tirarsi indietro! Forse ritroveremo Tinakorn nella sua citta’ natale ma resta il fatto che, l’ultima volta, lo abbiamo visto scendere dal taxi barcollando, senza nemmeno la forza di salutare. E pensare che lo abbiamo conosciuto dopo la meditazione!!!
Tra gli incontri bizzarri, della serie “ma quant’e’ piccolo il mondo” devo segnalare il piacevole incontro con Seb il greco, ex collega di lavoro presso la ATT ma soprattutto ragazzo d’oro. Ci siamo incrociati in una taverna di Kao San Road. Una bella coincidenza. Io ero arrivato da appena 24 ore e lui aveva l’aereo per tornare a Barcellona l’indomani; tempo sufficiente per scambiarci un abbraccio, fare due chiacchiere e ricevere alcuni suggerimenti sui posti da lui appena visitati.

Lo stupore e la meraviglia appaiono inevitabilmente sul volto di chi visita il Palazzo Reale e il Wat Pho.
La nostra esperta guida sa essere spiritosa e accattivante nelle sue spiegazioni, alternando scherzi a simpatici aneddoti senza mai essere pesante. Mi raccomando pero’, niente scarpe nei templi e non rivolgete mai le piante dei piedi in direzione del Buddha, soprattutto davanti alla preziosa statua del Buddha di Smeraldo (che in realta’ e’ giada).

La metropolitana aerea, ovvero lo Sky-train, permette di raggiungere in tempi decisamente brevi vari punti della citta’ anche se la differenza di temperatura, dovuta all’aria condizionata all’interno dei vagoni, puo’ essere fatale. Ma il mezzo di trasporto urbano piu’ suggestivo (ed economico) e’ il battello che risale il fiume e s’incrocia con le tante imbarcazioni che fanno su e giu’ in questo enorme corridoio d’acqua e fogliame. Si affacciano sul Chao Phraya tanti edifici interessanti, dallo sgangherato mercato di Chinatown agli alberghi di lusso, dalla vecchia ambasciata portoghese ai templi che si alternano a cristiniassime chiese.
Durante le ore di punta sfido chiunque ad arrivare in tempo ad un appuntamento prendendo semplicemente un autobus! Potreste rimanere bloccati nel traffico per ore e per giunta senza un filo d’aria che vi sollazzi.


E chiudiamo con una piccola curiosita’:
Il nome cerimoniale di Bangkok è Krungthepmahanakhon Amonrattanakosin Mahintharayutthaya Mahadilokphop Noppharatratchathaniburirom Udomratchaniwetmahasathan Amonphimanawatansathit Sakkathattiyawitsanukamprasit ovvero « Citta’ degli angeli, grande citta’, residenza del Buddha di smeraldo, citta’ irraggiungibile del dio Indra, grande capitale del mondo cesellata di nuove pietre preziose, citta’ felice, generosa nell’enorme palazzo reale, simile alla dimora celeste, regnata dal dio reincarnato, citta’ dedicata a Indra e costruita da Vishnukarn. »
Riportato sul Guinness dei Primati come il nome di citta’ piu’ lungo del mondo!

A presto
clandestEnnio

2 commenti:

Andrea Albertazzi ha detto...

Grande Ennio!!
Non vedo l'ora di leggere le prossime puntate del bollettino!!!
Ti invidio e ammiro un casino! Salutami Tinakorn

Silvia ha detto...

Enniuz...qui si attende con ansia la seconda puntata!!
come stanno andando le cose?
:)